Lo scorso 13 giugno l’International Standard Organization (ISO) ha pubblicato la revisione della norma ISO 12716-2:2025. Questa nuova versione include numerose modifiche e non sembra esagerato affermare che il nuovo testo rappresenti una piccola rivoluzione tecnica.
Il nuovo articolato è più chiaro rispetto alla versione precedente e presenta meno ambiguità, rendendone la lettura e l’interpretazione più facili anche per chi si avvicina a questo documento per la prima volta.
Di seguito è riportato un riepilogo delle modifiche più importanti.
Poiché l’ISO è un sistema internazionale che deve tenere conto delle differenze esistenti tra oltre 140 paesi, in particolare quelle legali relative alla sicurezza elettrica rappresentate dalle diverse marcature richieste (ad esempio: UL, CE, CSA, ecc.), la parte tecnica relativa alla sicurezza è stata eliminata ed è stato redatto un nuovo allegato con un elenco delle norme di sicurezza (IEC) applicabili, lasciandone la responsabilità della scelta corretta al progettista, che a sua volta dovrà considerare il mercato in cui l’apparecchiatura verrà utilizzata.
La norma è applicabile senza pregiudizio della tecnologia utilizzata, ad esempio: uscita a impulsi ad alta frequenza (il cosiddetto tipo inverter), con trasformatore (taglio di fase), funzionamento a batteria, ecc. Il metodo per verificare e dichiarare il ciclo di lavoro è stato chiaramente specificato e non dovrebbe esserci più modo per i produttori di interpretarlo e comunicarlo in differenti modi.
È stato chiaramente definito che la norma non è applicabile a macchine speciali progettate per funzionare con una sola marca di raccordi elettrosaldabili (in Italia chiamate “monovalenti”) e, infine, è stato chiaramente definito che l’unità di controllo non può funzionare nel modo richiesto senza i cavi dedicati al segnale di feedback collegati ai terminali dei raccordi. In altre parole, il cavo di saldatura deve essere composto da 4 cavi: 2 dedicati al segnale di feedback e gli altri 2 forniscono l’energia elettrica richiesta dal raccordo in fase di saldatura.
Un’altra modifica interessante riguarda il programma di “manutenzione”. Il produttore dell’unità di controllo deve garantire che i parametri elettrici di uscita rimangano stabili per almeno un anno dalla produzione, ma ha la possibilità di allungare o accorciare tale periodo.
Come ultimo punto che riportiamo in questo articolo, non possiamo ignorare il fatto che la pessima nomenclatura basata sul codice non immediatamente leggibile presente nella vecchia norma (ad esempio: P23UES2VADX) è stata definitivamente eliminata e sostituita da una serie di informazioni, chiaramente leggibili, specifiche e obbligatorie che il produttore è tenuto a fornire al mercato.
In conclusione, questa nuova versione della ISO 12176-2 è uno standard che guarda al futuro ed è aperto all’IoT, per questo motivo le unità di controllo (saldatrici) ad elettrofusione hanno la possibilità di diventare un punto centrale nella gestione del cantiere, non solo per la saldatura dei raccordi elettrosaldabili, ma anche per la raccolta e la trasmissione dei dati ai responsabili che desiderano controllare le operazioni del cantiere.